Il Giappone rivendica il diritto al nucleare

Esplosione nucleareAnche il Giappone rivendica il diritto a disporre di armamenti nucleari. Il governo ha infatti dichiarato per la prima volta ufficialmente, in risposta a un'interrogazione scritta alla Camera, che, su un piano puramente legale, ritiene di avere diritto a un "minimo necessario" di armi atomiche per autodifesa. Un primo passo in tal senso era stato compiuto due settimane orsono dal 'numero due' del governo, Yasuhisa Shiozaki. Sulla scia della questione nucleare nordcoreana, Shiozaki aveva ribadito la politica antinucleare perseguita da Tokyo nel dopoguerra, ma aveva aggiunto che "forse gli armamenti nucleari possono ricadere sotto i criteri di prospettive legali e tecniche quando si parla delle minime capacità necessarie per l'autodifesa". Il documento governativo sostiene che la Costituzione pacifista del dopoguerra (nata anche dalla tragedia nazionale di Hiroshima e Nagasaki) "non necessariamente vieta al Paese di possedere armi, anche se si tratta di armi atomiche, se sono il minimo necessario per l'autodifesa". Per il resto il documento torna a riaffermare che il governo nipponico intende mantenere la vecchia politica di non possedere, produrre o introdurre nel paese armamenti nucleari. Sul piano internazionale, le prospettive di una trasformazione di Tokyo in potenza atomica non sembrano destinate a lasciare indifferenti i vicini e gli stessi Stati Uniti, tornati recentemente a ribadire che al Giappone deve bastare l"ombrello nucleare' americano. Ieri anche l'ambasciatore russo in Giappone, Aleksandr Lossiukov, aveva auspicato una permanenza dell'arsenale nipponico sotto la soglia atomica, prevedendo altrimenti "considerevoli danni per la stabilità internazionale".

(fonte repubblica.it)

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